Gorizia · Gorica · Guriza · Görz

Gorizia, nonostante sia integrata in un’area geografica – la celebre Mitteleuropa – ricchissima sotto il profilo culturale, paesaggistico ed eno-gastronomico, da anni ristagna in una forte crisi demografica ed economica.

Operare in un territorio complesso come il Goriziano richiede un’adeguata conoscenza della sua storia e delle comunità che lo compongono, oltre che una particolare attenzione ai vari fenomeni che continuano a trasformarlo.

Mappa del Goriziano storico
Il territorio della Contea principesca di Gorizia e Gradisca diviso dall’attuale confine di Stato tra Slovenia e Italia. La città di Gorizia è rimasta in gran parte sul lato italiano del confine; su quello sloveno, invece, è sorta nel 1948 Nova Gorica, per colmare il vuoto amministrativo conseguente alla nuova frontiera.

L’Unione Europea sta offrendo la grande opportunità di ripristinare quella continuità territoriale, culturale e sociale che ha caratterizzato per secoli quest’area – in cui era collocata l’antica Contea di Gorizia –, la cui rottura, con il confine imposto nel 1947, ha coinciso anche con il suo lento e progressivo declino politico ed economico.

Quale migliore occasione di rilancio, sulla scena nazionale e internazionale, dell’assegnazione della Capitale europea della Cultura 2025 a Nova Gorica e Gorizia? Si tratta infatti di un riconoscimento importante del valore che rappresenta questo territorio per l’intero continente, in quanto crocevia millenario tra le culture di lingua romanza (friulano, veneto e italiano), slava (sloveno) e germanica (tedesco).

[Gorizia, 23/01/2019]
«Gorizia è la più bella porta aperta sull'Italia». – Max Klinger (1857-1920)

«Per i tedeschi che scendevano verso il Sud, Gorizia era la prima città in cui l’aria, i portici delle vie, i sapori della cucina e il colore del vino avessero un “gusto” italiano. Per gli italiani che andavano a Vienna, a Salisburgo, a Monaco e a Dresda, era la prima città in cui le locande fossero pulite, le ostesse accoglienti, le kellerine servizievoli e graziose. Per gli sloveni del contado il Prato (Travnik, N.d.R.), come si chiamava nella loro lingua la piazza più grande, era il mercato dove si scambiavano merci e notizie. Oggi Gorizia è molto più di una locanda per viaggiatori di passaggio». – Sergio Romano (1929)
In questa mia reinterpretazione dell’emblema comitale è stata messa in evidenza, oltre all’identità multiculturale del Goriziano, l’aquila bicipite ancora oggi presente all’ingresso di Borgo Castello, sulla Porta Leopoldina. L’aquila bicipite è infatti un elemento iconografico che per secoli ha caratterizzato l’intera Europa centro-orientale. Le stelle rappresentano l’attuale Europa unita.

GALLERIA

Isonzo – Soča

L’Isonzo (Soča) è il fiume che attraversa la città di Gorizia. Fino al 1945 il Goriziano costituiva il suo bacino di riferimento, essendo un territorio che includeva sia le sue sorgenti, tra le Alpi Giulie, che la foce nell’Adriatico. Lungo le sue sponde combattè Giuseppe Ungaretti durante la Grande Guerra, che rese celebre il fiume con questi versi:

[…]
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Come un acrobata
Sull’acqua

Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni
Sudici di guerra
E come un beduino
Mi sono chinato a ricevere
Il sole

Questo è l’Isonzo
E qui meglio
Mi sono riconosciuto
Una docile fibra
Dell’universo
[…]

I fiumi, 1916. G. Ungaretti